La controversia su Juan Cuadrado con la richiesta dei tifosi della Juventus di rimuovere i suoi riferimenti dal J Museum.
L’eco dei festeggiamenti per il diciannovesimo scudetto dell’Inter ha risvegliato un forte malcontento tra i tifosi della Juventus, a causa di un gesto compiuto da Juan Cuadrado. Il calciatore, partecipando al coro “chi non salta bianconero è“, ha suscitato l’indignazione di una parte della tifoseria bianconera, che ora chiede azioni concrete.
La richiesta dei tifosi: una petizione su Change.org
Sotto la guida di Tommaso Simonato, è stata avviata una petizione per sollecitare il club a cancellare ogni riferimento a Cuadrado dal J Museum attraverso change.org. I firmatari della petizione sostengono che l’azione del giocatore rappresenti “una pietra tombale sulla sua avventura alla Juventus“, accusandolo di un grave mancato rispetto verso il club che ha contribuito significativamente alla sua carriera.
Parole forti contro Cuadrado
“Juan Cuadrado, durante i festeggiamenti per il 19º scudetto dell’Inter, ha preso parte al coro ‘chi non salta bianconero è’ saltando e di conseguenza ha messo una pietra tombale sulla sua avventura alla Juventus. Il gesto è molto grave perché significa non aver rispetto della squadra che ti ha fatto diventare grande,” recita il testo della petizione. Secondo quanto riferito da fcinternews.it
Con un riferimento diretto a situazioni passate, i tifosi aggiungono: “Neanche Antonio Conte, che da molti di noi è considerato un traditore, si è mai permesso di partecipare a un coro o qualsiasi altra cosa contro la Juventus,” evidenziando così una sorta di inaudita gravità nel comportamento di Cuadrado.
Il promotore della petizione, Simonato, esprime un sentimento condiviso da molti: “Io ritengo, e penso di parlare per la stragrande maggioranza del popolo juventino, che qualsiasi riferimento a Juan Cuadrado presente nel J Museum debba essere rimosso perché non degno di rappresentare la nostra grande e nobile storia“.
Il gesto di Cuadrado pone interrogativi sulla sua permanenza nel club e sul suo posto nella storia della Juventus. Questa vicenda non solo solleva una riflessione sulla fedeltà e l’identità dei giocatori ma anche sulle reazioni emotive e collettive dei tifosi, che vedono nel rispetto dei simboli del club un valore non negoziabile.